
Il 2023 è stato un anno di grande soddisfazione per la ristorazione italiana: il 90% delle imprese ha registrato una crescita o ha mantenuto stabile il proprio fatturato, alimentando aspettative rosee per il 2024. L'ottimismo diffuso lasciava presagire un nuovo anno all’insegna dell’espansione e della conferma dei risultati ottenuti.
Tuttavia, la realtà ha smentito queste previsioni.
I mesi finali del 2024 e l'inizio del 2025 hanno invece portato una serie di difficoltà inaspettate. Molti ristoranti si trovano ora a combattere contro un calo della clientela e margini di guadagno sempre più sottili. Durante la settimana riempire le sale è diventato una sfida, mentre nei weekend la città si anima e i locali lavorano a pieno ritmo. Il problema principale, però, è l’imprevedibilità: un martedì può registrare il tutto esaurito, mentre il successivo il locale può rimanere quasi vuoto, rendendo difficile la gestione del personale e della spesa alimentare.
Proviamo ad analizzare le principali cause di questa situazione.
Inflazione e costi alle stelle
Uno dei principali fattori che ha messo in difficoltà la ristorazione è l’aumento del costo della vita. A gennaio 2025 l’inflazione a Roma ha raggiunto quota 120, eguagliando il record negativo dell’ottobre precedente. Non si vedeva una situazione simile dai tempi della crisi economica del 2006.
Mangiare fuori è ormai considerato un lusso. L'inflazione e il caro vita a Roma hanno inciso profondamente sulle abitudini dei consumatori, spingendo molti a ridurre la frequenza con cui si concedono un pranzo o una cena fuori casa. I costi delle materie prime, dell'energia e degli affitti commerciali sono aumentati notevolmente, costringendo i ristoratori a ritoccare i prezzi per far fronte alle spese sempre più elevate. Il costo medio di una cena si aggira oggi intorno ai 30-40€ a persona, una cifra che molti considerano insostenibile rispetto al proprio budget. Di conseguenza, una fetta crescente della popolazione preferisce pasti casalinghi o soluzioni più economiche, riducendo così il giro d’affari dei locali della Capitale.
Poche presenze: Giubileo deludente e cattiva pubblicità sui social
Il Giubileo 2025 doveva essere un’occasione d’oro per la ristorazione e il turismo romano, ma finora i risultati sono stati deludenti. Le presenze turistiche non hanno registrato il boom sperato e molti ristoratori lamentano un numero inferiore di clienti rispetto alle aspettative.
Probabilmente il bombardamento di informazioni negative sui social media ha contribuito a scoraggiare i turisti. Le immagini di una Roma impresentabile, con cantieri ovunque e monumenti impacchettati per i restauri, hanno fatto il giro del web, alimentando la percezione di una città caotica e poco accogliente. Questo ha portato alcuni viaggiatori a posticipare la visita o a scegliere altre mete, penalizzando ulteriormente il settore turistico e, di conseguenza, la ristorazione.
Turismo low cost
Sebbene il numero di presenze turistiche rimanga alto, gli arrivi a Roma sono calati del 3,3% nel 2024. Il problema principale è la drastica riduzione dei turisti italiani: quasi 5 milioni di italiani in meno hanno trascorso una vacanza in strutture ricettive, scegliendo alternative più economiche.
Sempre più turisti preferiscono acquistare cibo nei supermercati o optare per street food invece di sedersi in un ristorante. Un esempio? Una coppia di turisti spagnoli nei pressi del Pantheon ha dichiarato di aver evitato i ristoranti per non dover spendere troppo per i pasti giornalieri.
Inoltre, il segmento dei turisti alto-spendenti sembra aver ridotto la sua presenza a Roma, optando per altre città europee meno affollate o per mete più esclusive.
Troppi ristoranti, troppa concorrenza
L’eccessiva offerta di ristoranti a Roma ha creato una guerra dei prezzi senza esclusione di colpi. Il boom delle formule all you can eat, degli sconti sui menù fissi e delle promozioni aggressive ha portato a una concorrenza insostenibile.
Il problema è duplice:
La domanda è calata perché le persone hanno meno soldi da spendere.
L’offerta è esplosa, con troppi locali che si contendono una clientela ridotta.
Questo scenario spinge molti ristoratori a ridurre i margini di guadagno, sacrificando qualità e servizio per riempire i tavoli a ogni costo.
Le nuove regole stradali e il loro impatto
Anche l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, avvenuta il 14 dicembre 2024, sta avendo un impatto sul settore della ristorazione. Secondo un’indagine condotta da CGA by NIQ, il 46% degli italiani prevede di modificare le proprie abitudini di consumo e socializzazione a causa delle nuove normative più severe in materia di guida in stato di ebbrezza. Questo potrebbe tradursi in una riduzione delle visite serali nei ristoranti e nei locali, con effetti particolarmente evidenti tra i giovani e nelle città con una forte vita notturna come Roma.
Quale futuro per la ristorazione romana?
Nonostante le difficoltà attuali, c'è grande ottimismo per la primavera, tradizionalmente il periodo più florido per la Capitale. Con l'arrivo della bella stagione, si prevede un aumento delle presenze turistiche e una maggiore affluenza nei ristoranti. Molti ristoratori sperano che il miglioramento delle condizioni climatiche e l'incremento dei flussi turistici possano portare una ripresa significativa del settore.
In questi periodi di relativa calma, i ristoratori dovrebbero concentrarsi sul marketing e sui miglioramenti da apportare alla propria attività in vista della ripresa del lavoro. Essere presenti sui social è fondamentale: pubblicare foto e video accattivanti dei propri piatti, raccontare la storia del locale e interagire con i clienti può fare la differenza per attirare nuova clientela. Inoltre, è il momento giusto per rivedere il menù, migliorare il servizio e investire nella formazione del personale, così da farsi trovare pronti quando il flusso di clienti tornerà ad aumentare.

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Perché alcuni locali funzionano e altri no? Perché alcuni durano al massimo un paio di anni e altri sopravvivono per decenni? Cosa spinge un cliente a scegliere un ristorante piuttosto che un altro? Quanto condizionano nella scelta l’immagine e la presenza online?
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